La nostra playlist
Tammurriata della zona "Agro- nocerino sarnese" (B), Pizzica pizzica (B), Tarantella cilentana (B), Tarantella di Montemarano (B), Tarantella del Gargano (alla Carpinese) (A), Tarantella dell'Aspromonte (A), Tammurriata all'Avvocata (A)
B = base anche per principianti
A = avanzato
Alcune delle domande che ci sono state fatte
Devo saper già ballare?
No. Gli incontri "base" sono creati ad hoc per chi non ha mai danzato e/o non conosce questa tipologia di danza.
Devo venire in coppia?
Assolutamente no.
Qual è l'abbigliamento più adatto?
Per iniziare consigliamo un abbigliamento comodo come un leggings o un pantalone morbido ed una maglietta a maniche corte. Scarpe leggere e caviglia libera.
Qual è la durata del corso? Posso finire prima?
Gli incontri danzanti sono programmati solitamente da ottobre a maggio. Ciascuno è libero di interrompere in qualunque momento sapendo che si imparano nuove danze fino alla fine degli incontri programmati.
Dove si possono ballare queste danze?
Nelle feste tradizionali, durante le sagre e i concerti di musica popolare.
Si può ballare ad ogni età?
Il nostro motto è " Danzare è per tutti". Con i propri tempi e i propri limiti tutti possono danzare.
Rappresentano per noi ...
la tradizione. La storia che viene dal passato. Ciò che era e ciò che è adesso. Tutto ciò che riusciamo a recuperare, perché ci sembra quasi di mantenere un legame, un cordone ombelicale. Così avviene che recuperare la pianta del piede bel salda a terra, che tiene il ritmo, che batte forte, che danza con la terra sembra che ti riporti dietro la tua schiena, dietro il tempo che ti appartiene adesso, nei passi e nei ricordi di altri luoghi. Una gestualità pulita, elegante e fiera. Uno spazio della danza ben definito, che i danzatori disegnano incontrandosi, allontanandosi, avvicinandosi. Un solo gesto della mano verso l'alto, che alza la figura, che rende la donna eterea. Le braccia aperte dell'uomo che invitano ad un dialogo segreto. E poi riprendere ad andare. Il codice del ballo, ha le sue regole e parlando la stessa lingua il dialogo può arricchirsi di frasi meravigliose, poetiche e sublimi.
Il cerchio, come simbolo arcaico, ci tiene insieme, l'uno all'altro. Dettagli che insieme compongono quelle infinite sequenze che cambiano da persona a persona, da momento a momento, da suonatore a suonatore, da piazza a piazza. Quel codice riconosciuto e ripetuto, mai uguale a se stesso. La tradizione che attraversa il tempo ed attraversa noi.